27 gennaio 2016

Terzo capitolo: I BAMBINI E IL VIAGGIO DELL'ANIMA

I nostri bambini sono cresciuti, quelli della casa famiglia -
Quelli che prendevamo  tutti i sabati e le domeniche per darti i fratelli che volevi -
Per insegnarti a stare dalla parte dei buoni, sempre -
Non invidiare mai, c'è sempre chi sta meglio o peggio di te! -
In ginocchio di fronte a te, lo ripetevo sempre fissandoti negli occhi -
Ci sono cose che vanno ricordate all'infinito -
Aiutare chi sta peggio e non invidiare chi sta meglio è una di quelle -
In cima al Duomo, a Milano, a un passo dal cielo, tra le nuvole, tra le guglie -
Accecati dal bagliore della Madonnina,che sembrava ascoltasse e parlasse -
Pareva sorridere, inclinando leggermente  il viso, sul rame dorato -
Lassù vicini all'estasi, sfiorando la guglia maggiore, eravamo in paradiso -
Ci passavamo pomeriggi interi con i nostri bambini -
Parlavamo di tutto,quel tutto che ci sembrava perfetto,privo di ogni difetto -
Non sentivamo mancanze, avevamo  solo paura di scendere -
Terrore che, tutto, tornasse a mancare -
Le guardie  ci facevano passare, senza farci pagare -
Non ci facevano fare il biglietto, perché troppo spesso ci vedevano -
Sapevano che non era una gita turistica la nostra -
Era un viaggio dell’anima e, come tale, lo rispettavano e lo regalavano -
Dio ci aveva portato quei bambini per farci crescere -
Per insegnarci a guardare da mille angolazioni e per insegnarlo a loro -
Erano gli anni in cui, tuo padre,  non si vedeva, era sparito -
I nostri bambini non vedevano nemmeno la madre -
Ci si teneva  compagnia  e non potevamo  farne  a meno -
Riempivamo  la vita dolcemente, magicamente   -
I bambini  sono tornati  a casa loro Giulia, dalla loro mamma!  -

Ti dissi, un giorno,  tra le lacrime  -
Andiamo  a prenderli  e portiamoli  sul Duomo!  -
Trascinandomi   per mano, fuori dalla porta, chiedevi  l'impossibile -
Possiamo  andarci  noi se vuoi, sarà bello ugualmente! -
Sperando tu ci credessi insistevo, ma tu avevi già scelto -
Voglio andarci  con loro, come abbiamo sempre fatto, non  vengo sola con te! -
Collezionare  un'altra  perdita  faceva male -
Non c'era nulla che potessi  fare, se non sperare  che fossero  felici -
Che,  la loro mamma,  fosse migliore  di quando  l'avevano  lasciata  -
Prendiamo  uno di loro per sempre! -
Spiegarti  che a noi,  per sempre, non lo avrebbero  mai dato fu così difficile - 
Difficile  spiegarti  l'imperfezione  della nostra famiglia  -
Poco canonica, lontana  dalle leggi della terra  -
Credo che non si dimenticheranno  mai di noi, fattelo bastare! -
Non fui in grado  di dirti altro -
Finimmo  sul Duomo  io e te, per l'ultima  volta -
Prima di scendere,  definitivamente,  con i nostri  ricordi e l’anima piena -
Il viaggio è finito mamma?  -
Chiedevi, mentre  varcavamo  la soglia  della porticina  sul retro -
L’ultimo sorriso alle guardie  che,  ancora,  ci avevano  fatto passare  e via -
Percorremmo di corsa le scale -
Viscide, lunghe, bianche, rosate, bagnate, arrotolate, infinite, scivolose  -
Le mani piene  di rugiada  che ci siamo  portate  a casa, per non perderla -
La rugiada  che restava  giorno  e notte attaccata  al lungo maniglione  -
Il maniglione che accompagnava i duecentouno gradini  -
Quei gradini che contavamo  per non morire -
Sgusciando via, lontano dalla Madonnina, diventando come sardine  -
Per passare dalla fessura della porta rimasta aperta per noi, per tutto quel tempo -
Anche  il sedere devi tirare  in dentro, altrimenti  non ci passi mamma!  -
Dicevi  sganasciandoti   dal ridere tutte le sante volte -
Uscendo,  per mano,  ancora uno sguardo affrettato  -
A ciò che è stato e abbiamo  amato -
Un saluto al Duomo  che ci ha ospitato  -
La fine è lontana  Giulia, questo, è solo l'inizio! -