I nostri bambini sono cresciuti, quelli
della casa famiglia
-
Quelli che prendevamo tutti
i sabati e le domeniche per darti i fratelli che volevi -
Per insegnarti a stare dalla parte dei buoni, sempre -
Non invidiare mai, c'è
sempre chi sta meglio o peggio di te! -
In ginocchio di fronte a
te, lo ripetevo sempre fissandoti negli occhi -
Ci sono cose che vanno
ricordate all'infinito -
Aiutare chi sta peggio
e non invidiare chi sta meglio
è una di quelle -
In
cima al Duomo, a
Milano, a un passo dal cielo,
tra le nuvole, tra le
guglie -
Accecati dal bagliore della Madonnina,che sembrava ascoltasse e parlasse -
Pareva sorridere,
inclinando leggermente il viso, sul rame dorato
-
Lassù vicini all'estasi, sfiorando la guglia maggiore, eravamo in paradiso -
Ci passavamo pomeriggi
interi con i nostri bambini -
Parlavamo di tutto,quel tutto che ci sembrava perfetto,privo di ogni difetto
-
Non sentivamo mancanze,
avevamo solo
paura di scendere
-
Terrore che, tutto, tornasse
a mancare -
Le guardie ci facevano passare,
senza farci pagare
-
Non ci facevano fare il
biglietto, perché troppo spesso
ci vedevano
-
Sapevano che non era una gita turistica la nostra -
Era un viaggio
dell’anima e, come tale, lo rispettavano e lo regalavano -
Dio ci aveva portato
quei bambini per farci crescere
-
Per insegnarci a guardare
da mille angolazioni e per insegnarlo a loro -
Erano gli anni in cui, tuo padre, non si vedeva,
era sparito -
I nostri bambini
non vedevano nemmeno
la madre -
Ci si teneva compagnia
e
non potevamo
farne
a meno -
Riempivamo la vita dolcemente, magicamente -
I bambini sono tornati a casa loro Giulia,
dalla loro mamma! -
Ti dissi, un giorno,
tra le lacrime
-
Andiamo a prenderli
e portiamoli sul Duomo! -
Trascinandomi per mano, fuori dalla porta, chiedevi l'impossibile
-
Possiamo andarci noi se vuoi,
sarà bello ugualmente! -
Sperando tu ci credessi insistevo, ma tu avevi già scelto
-
Voglio andarci con
loro, come abbiamo sempre fatto, non
vengo sola con te! -
Collezionare
un'altra
perdita
faceva male -
Non c'era nulla che potessi
fare, se non sperare
che fossero felici
-
Che, la loro mamma, fosse migliore di quando l'avevano
lasciata
-
Prendiamo uno
di loro per sempre! -
Spiegarti che a noi, per sempre, non lo avrebbero
mai dato fu così difficile
-
Difficile spiegarti l'imperfezione della nostra
famiglia -
Poco canonica,
lontana dalle leggi della terra -
Credo che non si dimenticheranno mai di noi, fattelo bastare! -
Non fui in grado di dirti altro -
Finimmo sul Duomo
io e te, per l'ultima
volta -
Prima di scendere, definitivamente, con i nostri ricordi e l’anima piena -
Il viaggio
è finito mamma? -
Chiedevi, mentre varcavamo
la soglia della
porticina sul retro -
L’ultimo sorriso alle guardie
che, ancora, ci avevano
fatto passare e via -
Percorremmo di corsa le scale -
Viscide, lunghe, bianche, rosate, bagnate,
arrotolate, infinite, scivolose -
Le mani piene di rugiada
che ci siamo
portate
a casa, per non perderla
-
La rugiada
che restava giorno
e notte attaccata
al lungo maniglione
-
Il maniglione che accompagnava i duecentouno
gradini -
Quei gradini che contavamo per non morire -
Sgusciando via, lontano dalla Madonnina, diventando
come sardine -
Per passare dalla fessura della porta rimasta aperta per
noi, per tutto quel tempo -
Anche il sedere devi tirare in dentro,
altrimenti non
ci passi mamma! -
Dicevi sganasciandoti dal ridere tutte le sante volte -
Uscendo, per mano, ancora uno sguardo
affrettato -
A ciò che è stato
e abbiamo amato
-
Un saluto al Duomo che ci ha ospitato
-
La fine è lontana Giulia, questo, è solo l'inizio! -