29 gennaio 2016

Nono capitolo: LA MORTE E LA STRADA

Spero tu non ci abbia creduto,che viva il niente -
Semplicemente, agosto, è stato un mese difficile,un mese di morte -
I ricordi sono tornati,con quel gattino per strada -
Travolto da una macchina,sdraiato sull'asfalto grigio -
La bocca spalancata,sangue fermo,secco -
Sembrava il nostro Matisse,bianco come lui,pochi mesi appena -
Matisse mandato da Socrate,alla fine di maggio -
Per alleviare il dolore,non per sostituire,ma per guarire dal pianto -
Mandato per consolare e, Matisse, lo sa fare, lui è speciale -
Quel gattino senza vita era uguale,ho pensato fosse lui, scappato da casa -
Era notte,abbiamo fatto inversione,avremmo potuto non farlo -
Tirare avanti,lasciando che il dubbio se ne andasse -
Accertandoci che Matisse fosse a casa, sano e salvo -
Ma non siamo capaci di non guardare,di non esserci -
Di non partecipare,di non far suonare la campana -
Tornate da quel gattino per spostarlo sul ciglio della strada -
Era pesante ? -
Mi hai chiesto con le lacrime agli occhi -
No, non lo era! -
Finalmente conoscevo la risposta,perché pesasse tanto Socrate -
Credo che sia appena successo, torniamo a casa! -
Tutte le mattine e tutte le notti era sempre sul ciglio, il nostro micino acquisito -
Adottato dalla non indifferenza -
Avevamo imparato a volergli bene, come se lo conoscessimo  da sempre -
Da quando viveva -
I vigili non sono venuti a prenderselo,nonostante le mie chiamate -
Il mio amico Mario , dopo cinque lunghissimi giorni -
Portamelo in giardino ti prego! -
Ora,  dorme , da noi,  nella sua nuova casa -
Finalmente,  riposa in pace, sotto il mandorlo -
All'ombra d'estate,al caldo coperto di foglie d'autunno -
Protetto dai grandi rami d'inverno -
Potevo evitarti tutto questo, ancora una volta -
Il ciglio della strada era peggio del nostro giardino -
                            Vederlo lì, decomporsi giorno per giorno, sapendo di non aver fatto nulla -
Nulla p                Nulla per modificare gli eventi, per cambiare la storia -
                             Per dare un po' d'amore, attenzione,cura, protezione al nostro gattino -
                            Che sembrava non vedesse nessuno,non cercasse nessuno, non avesse amato nessuno -
Un giorno mi giudicherai, giudichi tutti i giorni g adesso -
A volte ti accontenti delle mie spiegazioni o  fai finta di accontentarti  -
Sai che sono diversa e non ho ancora capito se ti piaccia o no -
Sapermi  aliena  alle madri che conosci  -
Vedermi  in tuta da ginnastica, tutti i giorni  che Dio comanda  -
Con le scarpe sporche, tra cani e parchi  -
Guinzagli  che si aggrovigliano, catene che si spezzano  -
Lacci che mancano, rammendi che non so fare -
Magliette  e grembiuli  che non so stirare, ma so cantare  -
Ridere a crepapelle, giocare -
Divertirmi  con te e i tuoi amici -
Ti adorano, i miei amici parlano  sempre  di te! -
Perché  non parlano  delle altre mamme ? -
Non ho filtri,non fermo la gioia e il dolore -
Grido se ho voglia  di gridare, rido se ho voglia  di ridere -
Piango  se ho voglia  di piangere, dico se ho voglia  di dire -
Ballo se ho voglia  di ballare  e mando a fare in culo se ho voglia  di farlo
Corro se ho voglia  di correre, salto se ho voglia  di saltare  -
Volo se ho voglia  di volare  e voi venite con me, in questo cielo infinito -
Tra paradiso e inferno, senza respiro, su e giù -
Parliamo tanto, di tutto e, questo, vi piace -
Sentirvi parte di me ed io parte di voi, dei vostri e dei miei discorsi -
Dei vostri e dei miei punti di vista -
Nel disordine apparente c'è ordine, nella non forma c'è essenza -
Essere e non apparire questa è la differenza -
Nel bene e nel male, nella gioia e nel dolore -
Nella vita e nella morte, essere e basta -
Tu,  a volte,  l'apparenza la chiedi, me la supplichi -
Perché,  capita, che ti vergogni di me -
Mi ordini di vestirmi bene -
Al mattino, per accompagnarti   a scuola,alla sera per uscire  con tuo padre -
Che manco mi aspetta, perché ha sempre  fretta o, semplicemente,  non mi rispetta  -
 Lasciandomi distante, claudicante -
Mentre  mi affanno  a rincorrerlo come un cane che rincorre  il padrone  -
E lui, bastardo, ci gode -
Bastardo  non il cane,il padrone  -
Fermati, aspettami!  -
Gli grido, cercando  di non cadere  -
Che cazzo ti sei messa ai piedi ? -
Abbassa lo sguardo, rallentando leggermente  -
Se la ride,quel ghigno  che mi fa inorridire, perché  mi fa un po' morire  -
Ogni volta lo vorrei  ammazzare, liquidare, calpestare, schiacciare, stritolare  -
Si passa le mani tra i capelli, che quando  sono lunghi mi fanno impazzire  
Perché nascondono  i pochi difetti  del suo viso -
Accenna  ancora ad un sorriso,  più simile ad una smorfia  e ascolta  -
La mia risposta alla sua domanda  di merda  -
Delle scarpe da donna, Giulia ci teneva  tanto! -
L'ho fatto per lei non certo per te, lurido  figlio di puttana!  -
Giuro che la prossima  volta non ci sarà -
Che non vedrà mai più la mia femminilità -
Hai chiuso  con me, non ti permetto  più di denigrarmi, di strapparmi  l'anima!  -
Sei solo un povero  stronzo  che resterà  solo! -
Manco mi sente,perché  ha ripreso  il passo svelto  di chi non ha tempo  -
Di chi non è attento  e calpesta  le formiche  che tanto si sono date da fare d'estate  
Con un'organizzazione  speciale, geniale,  da invidiare  -
Hai pestato almeno un centinaio di formiche, non hai visto la fila? -
Rallenta ancora,alza le spalle -
Sbuffa,  ghigna che gli sputerei addosso -
Se mio padre non mi avesse insegnato che sputare non si fa mai, sputerei -
Il suo sguardo si abbassa nuovamente  fino a toccare il cemento -
Formiche ? -
Devi essere impazzita poverina! -
Si accorgerà tardi, come la cicala e capirà tardi quanto fa male camminare  da solo -
Con Paola e Roberta c'è più gusto, almeno camminiamo vicine e siamo pari
Mi chiedi di vestirmi bene al pomeriggio, per portarti in piscina -
Quanta sofferenza con quei tacchi,trainata dai cani, nel fango del parco -
Eh no non mi freghi più cara Giulia! -
Al mattino,  lasciami essere, al pomeriggio,  anche -
Alla sera, ti posso accontentare  -
Con uno sforzo enorme darti un tocco d'apparenza -
Anche se non te l'ho insegnata io amore mio -
"Imparerai a tue spese che, nel lungo tragitto della vita,  incontrerai tante maschere -
E pochi volti -
(Luigi Pirandello)-