2 febbraio 2016

Sedicesimo capitolo: LA NONNA E LA FISARMONICA

La nonna avrebbe anche voluto suonare la fisarmonica -
Un giorno,  tanto tempo fa, le regalai la più bella -
Era il suo compleanno,tu non eri ancora nata -
Io ero una ragazzina -
Entrai in un negozio di strumenti -
La mia mamma voleva suonare la fisarmonica! -
Pensa sia possibile che ci riesca ancora ? -
Dissi e chiesi al negoziante  -
La mia mamma voleva fare la pastora e suonare la fisarmonica!  -
Per le sue pecore! -
Pensa che riuscirà a suonare questa ? -
Era rossa,metallizzata, grande -
Piena di tasti neri e bianchi -
Pensai alle feste che mi avrebbe fatto -
Alla gioia che le avrei dato -
Certo che le piacerà, è la migliore che ho! -
Rispose il commerciante  -
Che sembrava mi aspettasse da sempre -
Accogliendomi  con un sorriso immenso e rassicurante -
Dietro il riporto pulito e rifinito che gli scivolava sulla fronte -
Alta e furba come quella di una volpe -
Non volevo sapere se le piacerà, ma se riuscirà a suonarla! -
Risposi fiera di me -
Sicuro, che domande, basteranno poche lezioni! -
C’era una canzone in quel negozio che sapeva di buono -
Proprio in quel maledetto istante suonavano note e parole antiche -
Ricordai di quando la ascoltavo da bambina -
Tra le braccia della mia mamma e del mio papà -
Quando c'era ancora una carezza -
Quando ancora non sapevamo cosa fossero freddezza e fretta -
Prima dell'accumulo dei battiti del faro -
La fisarmonica stasera suona per te! -
Per ricordarti un amore, uno di tanti anni fa ! -
La fisarmonica ! -
Ma tu non piangere,non si cancella così ! -
Torna  più grande  che mai  il desiderio  di te !-
Quando  vivevi  felice con me ! -
Se chiudo  gli occhi vedo il tuo viso ! -
Rivedo  il tuo sorriso, ma le mani lontane non si stringono  più ! -
(Morandi)” -
La prendo!  -
Urlai, strappando  di mano la fisarmonica  al padrone  del negozio  -
Che aveva studiato  ogni mossa e ogni risposta  -
Ottimo  affare, brava ragazzina, sarà contenta  la tua mamma!  -
Era solo un commerciante   però -
Voleva  vendermi  quello strumento  a tutti i costi -
Cosa ti è venuto  in mente, alla mia età, sei matta ? -
Disse la nonna  appena  la vide -
La volevi  tu mamma!  -
Quando?  -
Quando  eri bambina, un gregge  non posso regalartelo!   -
La fisarmonica però puoi imparare  a suonarla!  -
Non ascoltava, nemmeno quello che avevo dentro -
Non si può portare  indietro?  -
Con cosa la cambio  una fisarmonica? -
Con una tastiera  per te! -
Così andò, tornai  da quello  stronzo  che aveva pensato  male -
Quando  gli chiesi di pensare  al posto mio -
Alla nonna,  quel giorno,  mancò il coraggio di essere -
Quello che sognava  -
Avrebbe  potuto  provarci, ma non l'ha fatto -
Avrei potuto  insistere, ma non l'ho fatto -
Poteva  tenerla  come cimelio, in cima al mobile della sala -
In ricordo di un gesto di sua figlia che aveva realizzato un sogno -
Di sua figlia,che l'amava tanto,ma non ha fatto neanche questo -
Non ha messo la fisarmonica  sul mobile -
Nemmeno su quello più alto e invisibile della sua camera -
Per poi non perdere occasione, nella vita,  di farmi notare il peggio -
Il peggio di quello che ho saputo fare -
O che non ho fatto -
Il peggio che ho detto e dato -
C'è però -
La nonna, per noi,  c'è sempre -
Nei momenti di bisogno,negli istanti di gioia -
Nella vita che va avanti, senza il mio papà, da tanti anni -
E, lui, non potrò mai restituirglielo  -
Lui è lontano,in cielo,dove posso vederlo -
Dove non è mai riuscita a vederlo la nonna -
Questa notte l'ho sognato mamma, il papà era così vicino! -
Io,  invece, non ci riesco mai, a sognarlo! -
Magari non ti ricordi! -
No, è che io non sogno! -
Non è possibile, sognano tutti mamma! -
Tu dici? -
Certo! -
Ora, la nonna,  sogna -
Mi racconta di aver sognato qualcosa che non ricorda bene -
Chissà se ricorda  quella fisarmonica  rossa -
Quei tasti che brillavano tra le mie dita -
Mentre  cercavo  di convincerla  -
A non mandarmi  indietro, a non rinunciare  -
A prendere  il destino  tra le mani e dare un senso al passato  -
Pur lontano  che fosse,perdonandolo, diventando  grande  -
Un giorno  mi regalerai  il cavallo  nero che volevo  -
Ad un compleanno  di non so quale anno -
Ed io cercherò  la stella bianca  in fronte -
Perché,  senza stella, sono pazzi i cavalli  neri -
E poi lo accarezzerò sul muso -
Grazie, ora sono completa, adesso ci sei tu e c'è lui! -
Ora è tutto fatto, realizzato, vissuto, scelto, chiesto, avuto, amato -
Se non av la stella, lo porterò  a spasso, come un cane -
Lo guarderò volare, veloce  come il vento,come un lampo -
Come il tuono,come il suono  -
Ascolta  questa  canzone  mamma!  -
Mi avvicino  alla nonna -
Prendo il tuo aggeggio,  rosso come la fisarmonica -
Quello con le cuffiette incorporate -
Cerco di metterle  alla nonna,  ma  la sua manata  le urta e le fa cadere -
Non adesso ti prego  c'è il telegiornale, sta andando  tutto a rotoli!  -
Un disastro  totale, una crisi senza precedenti!  -
A te non frega niente  del mondo  intorno ! -
Ti interessano  solo le tue bestie!  -
Allora rispondo alzando il tono -
Senza però esagerare come avrei fatto in altre occasioni -
Forse perché sono triste, forse perché è triste anche la nonna -
L’unica bestia che conosco è l’essere umano ! -
Le mie papere non ci sono più! -
Quelle che stavano nel torrente senza fare male a nessuno !-
Sono state ammazzate! -
Io contavo i cuccioli tutti i santi giorni, che ci fossero tutti ! -
E iniziavo a riconoscerle e a dare a tutte un nome! -
Erano germani reali mamma! -
E regali e potevano volare ma restavano cercando di farsi amare!
Mi divertivano con i loro sederi per aria! -
E mi tenevano compagnia, volevo bene ad ognuna di loro! -
I tuoi esseri umani me le hanno ammazzate! -
Perché dovevano sgomberare la zona per fare i fuochi artificiali! -
Cerco di mantenere la calma, nonostante faccia fatica -
A capire il perché non riesca a sbattersene del telegiornale e ad apprezzare -
Un gesto carino -
“E se mi sognerai, dal cielo cadrò! -
E se domanderai, da qui risponderò ! -
E se tristezza e vuoto avrai,da qui cancellerò! -
Sognami   se nevica, sognami sono nuvola ! -
Sono vento e nostalgia,sono dove vai ! -
Sono il tempo che consola ! -
(Antonacci)” –
Mi dispiace per le tue papere ! -
Lasciando  ancora  una volta il dolore,  il ristagno  e il deserto  -
dove sembrava esserci un po'  di pace e un po' di vento -
Hai ragione, l'uomo  è una bestia cattiva!  -
Dice la nonna, togliendosi  le cuffiette  -
Mi invita  ad uscire,  alzandosi  con fatica dal divano  -
Noi sappiamo  cara Giulia che,nel buio, c’è sempre un po’ di luce -
Tutto sembrava  perso e morto, là al fiume -
Un signore, piangeva sulla riva, singhiozzando come un bambino  -
Con l'ultimo  anatrino  tra le mani ancora vivo -
Buonanotte  mamma!  -