2 febbraio 2016

Quattordicesimo capitolo: L'ODIO E L'INFERNO

Lo odio, lo detesto,tuo padre -
Non riesco più ad amarlo, a sopportarlo  -
A difenderlo,a proteggerlo  -
A giustificarlo  ai tuoi occhi, occhi che vedono -
Che scrutano, che giudicano,che crescono -
Non riesco più a giustificarlo  alle tue orecchie -
Che sentono, registrano,ascoltano -
Le canzoni che canto e che ti tocca sentire -
“Pallido il mio viso sembro quasi morto -
Non sento più le mani e l'odio che ti porto -
E come fossi d'olio scivoli addosso  .-
E non mi importa tanto poi di questo fosso -
Sul ciglio posso stare,senza dover pensare  .-
Al rischio di cadere giù  -
Che tanto se anche fosse dal mio cranio rotto -
Non ne verrebbe  fuori mica vino rosso -
Ma solo il tuo pensiero su di me riflesso -
Arrugginito  dentro come un chiodo fisso -
Si scioglie la mia faccia nel fango dei ricordi  -
Mi manca l'aria, mi manca il fiato  -
(Negramaro)” -
E, le mie favole,  non bastano più -
L'unica favola che ancora ti racconto è quella delle Pine -
Impazzisci quando faccio le voci della famiglia Pini -
Solo ieri mi hai detto che non ti fanno più ridere come una volta -

Però, ogni sera, me la chiedi -
Sperando di farti una risata come quando eri piccola -
Tuo padre, non riesco più a parlarti bene di lui -
Perché non riesco più a trovargli nulla di buono di cui parlare -
Il nonno si sbagliava quando diceva che si ricordano solo le cose belle -
Ora, quelle brutte, me le sogno anche di notte -
E mi chiedo  come ho fatto, a sopportare  tanto -
Non riesco nemmeno  più ad omettere  -
Tuo padre,fa il fratello, non si prende  mai il suo ruolo  -
Non l'ha mai preso -
Ha sempre  fatto il figlio, di sua madre -
Che non l'ha mai trattato  come un uomo,se non quando  era piccolo  -
Obbligandolo   a sopportare  pesi immensi, abbandoni, tradimenti  -
Obbligandolo   a vedere  cose che non avrebbe  mai dovuto  vedere  -
A sentire  quello  che nessun  bambino  dovrebbe  mai sentire -
Costantemente, giorno dopo giorno  -
Per egoismo, per ignoranza, per superficialità  -
Perché,  le madri,  possono  sbagliare  -
Tuo padre,fa il figlio,delle sue sorelle  -
Che non riesco  nemmeno  più a contarle  -
Che non si sono mai schierate  dalla nostra parte -
Che sono sparite  insieme  a lui,per mesi,per anni -
Tuo padre,nel ruolo di figlio,mio e  tuo -
Che schifo cazzo,non doveva  andare co -
Avremmo  dovuto  essere una famiglia  tradizionale  -
Invece  siamo  solo una famiglia  -
Piena di donne e animali  -
E con un bambino  tra i coglioni  che si è sempre  rifiutato  di crescere  -
Un bambino  che non ho fatto io -
Che mi ha succhiato  l'anima  -
Portandosi  via tutta l'energia   dell'universo   -
Lasciandomi   svuotata  di quel che non vorrei  -
Pathos, carezze, fiducia  negli uomini  -
Fiducia  in quel tipo d'amore, come se non esistesse  più -
Ma esiste, non dubitarne  mai, da qualche parte, esiste! -
Diceva  la vocina  dei sogni -
Io,  le vocine  buone,  non le sento più -
Sempre più spesso  sento solo quelle  cattive  -
Faccio  fatica a sopportare  gli esseri  umani,a parte te -
La nonna e gli amici,pochi, veri, diversi come me -
Tuo padre ha scelto la sua vita effimera  -
Di passaggi, di niente, di alienazione  -
Per non guardare, non amare,non soffrire, non gioire  -
Per non avere  responsabilità  e non sentirsi  in colpa -
Per non far sentire in colpa sua madre  -
Per non dirle mai quello  che pensava  -
Quello  che ha sempre  cercato  di soffocare  -
Tutta la sua rabbia  di un'infanzia  sbagliata  -
Tuo  padre, con una vita vuota -
Una vita senza sentire, che vita di merda  -
Senza di te, ma come fa -
Ti frequenta  troppo  poco per conoscerti  -
Eppure  ha la presunzione  di sapere tutto -
Di chiederti  quanto  bene gli vuoi -
Se vuoi più bene lui, a me o alla nonna  -
L'unica  nonna che hai e che non ti ha mai abbandonata  -
Vorrebbe  sentirsi  dire che vuoi più bene a lui -
Ti ha persa di vista troppo  tempo per sapere  chi sei -
Chi sarai echi vorresti  essere -
Cosa vorresti  fare,chi vorresti  frequentare, chi vorresti  amare -
Da chi vorresti  essere amata -
Eppure,  a quel padre ,  tu gli vuoi bene -
Perché  è l'unico  che hai -
E mi sento tremendamente   in colpa a parlartene  male -
A scrivere  di lui -
Dovrei  omettere  come ho fatto per otto anni -
Raccontarti  ancora  di quando  l'ho visto per la prima volta -
Bello come il sole -
Di quando  mi diceva  che stare con me gli piaceva  -
Perché  era come stare con se stesso  -
Queste pagine  le leggerai  quando sarai grande -
Le leggeranno  tutti quelli  che ne avranno  bisogno  -
Di sentirsi  raccontare  una storia,la nostra,uguale  a tante altre -
La leggerai  insieme  a tutti i figli che hanno  sofferto  -
E alle madri che hanno  sbagliato  e ai padri che non ci sono stati -
Per permettere  a tutti loro e a tutti noi di perdonarsi  -
Di perdonare, di crescere  e cambiare  -
Di condividere gioie,emozioni, sensi di colpa -
La catarsi  che ci ha insegnato  la filosofia  -
Quella che ci purifica  da tutti i nostri  mali -
Nel momento  stesso della rappresentazione   -
Leggerai  queste pagine in un giorno  lontano  -
Quando  potrai capire -
Tuo padre,  forse,  crescerà  anche lui e, anche lui,  leggerà  -
Quello che,  oggi,  non ha mai dimostrato  di aver capito  -
Il dolore  che ci ha dato -
Non ha mai avuto un solo attimo  di pentimento  -
Una parola  di scuse -
Non io, la vita, gli presenterà  il conto e sarà salato -
Come tutto quello  che,  prima o poi,  scontiamo  quando  sbagliamo  -
A maggio,  l'anno scorso,  in quel letto,  l'ho abbracciato  -
Avvinghiata  a lui, con le gambe,con le braccia  -
Con la bocca  e l'anima  -
Non lasciarmi  più, resta con noi per sempre!  -
Gli ripetevo  in continuazione   -
Sussurrandoglielo   nell'orecchio, mentre  lo annusavo  -
Dopo otto lunghissimi  anni in cui,  quell'odore,   mi era mancato  -
E lo riconoscevo, lo divoravo e, tu,  in camera  tua, a un passo da noi -
A un passo dall'inferno  -
Non saprò mai se dormivi, non ho controllato  -
Perché,  in quel momento,  c'era solo lui -
Il tuo papà e la mia debolezza  nelle sue mani -
Tutti i genitori  del mondo  stanno  nello stesso  letto! -
Mica si chiedono  tutti se i figli dormono  prima di amarsi!  -
Mi sono detta -
Tutti i genitori  che stanno  insieme, nell'abitudine   -
Nella routine  delle notti e dei giorni  -
Le domande  svaniscono  -
Si danno per scontate  le risposte  -
Alle due di notte dormono  per forza i bambini!  -
Noi non avevamo  alcun diritto di stare nello stesso letto -
Perché non eravamo  abituati  e non avevamo  abituato  te -
Ci stiamo riprovando Giulia, io e la mamma  torniamo  insieme! -
Ti ha detto al mattino, alle prime luci dell’alba -
Avrei dovuto  fermarlo, far sì che tacesse -
Invece,  ho lasciato  che fosse,che ti illudesse  -
Senza fiatare, senza carattere  -
Penso sia stato solo un errore! -
Mi ha detto tuo padre quattro giorni dopo e poi ha pianto -
Dopo essersi fumato l'impossibile  -
Presentandosi  a casa nostra in condizioni pietose -
Perché non regge le emozioni -
Belle o brutte che siano -
Non è mica la fine del mondo, Giulia capirà! -
Diceva tra le lacrime, fissando il vuoto -
Ma non ci stavate riprovando ? -
Mi chiedevi a ripetizione, lasciandomi senza fiato -
Mentre ti portavo a scuola nel delirio di una delle nostre mattine -
Tra cani, guinzagli arrotolati e cartelle -
Il nonno diceva sempre che le minestre riscaldate non sono più buone! -
Risposi, ma tu insistevi, giustamente -
Le minestre ? -
Tutto quello che proviamo a ricostruire dopo che è stato distrutto! -
Non avevo nemmeno il coraggio di guardarti in faccia -
Come quel bicchiere rotto dalla Margherita ?-
Quello che hai provato ad aggiustare e perde acqua da tutte le parti! -
Eri troppo intelligente per non capire -
 Giulia, proprio come quel bicchiere lì! -
Perdonaci -