11 febbraio 2016

Ventiquattresimo capitolo: LA FINE DEL MONDO E IL PERDONO

La fine del mondo ci sarà mamma ? -
Lo chiedi sempre e, sempre, non riesco a risponderti -
Non lo so ! -
Nemmeno il papà lo sa, lui che sa sempre tutto ? -
Io non lo chiamo per chiedergli una cosa del genere, io non lo chiamo più -
L’ultima volta che è venuto a trovarci, un paio di mesi fa, mi ha urlato di tutto -
Mi ha preso a spintoni -
Tu piangevi, gridavi e, lui, non ti sentiva -
Se vuoi puoi chiamarlo tu ! -
Ti ricordo tutti i giorni di fare quello che desideri -
Fatti gli affari tuoi ! -
Rispondi, fulminandomi con lo sguardo e puntandomi addosso la mano aperta -
Ti ricordi cosa ti ha detto in mezzo alla passeggiata di Camogli davanti a tutti ? -
Io piangevo e lui non si fermava, gli urlavo di smetterla e lui continuava ! -
Come se io non ci fossi mamma! -
Mi ricordi quello che perdono da una vita e che non va più perdonato -
Nemmeno ad un padre -
Amare incondizionatamente è sbagliato, perdonare eternamente anche -
Dimenticare costantemente è sbagliato -
Così, con le tue risposte, scopro di averti insegnato la dignità -
La differenza tra bontà e buonismo -
Il limite del perdono e dell’amore  per gli altri che si ferma davanti all'amore per noi stessi-
Come un muro di cemento, che non fa passare il male e stoppa le lacrime -
Le grida, le relazioni malate, sbagliate -
Un limite che non va scavalcato, arginato, abbattuto, valicato -
Ti ho insegnato quello che non ho mai imparato, leggere le righe ! -
Tra le righe non si può leggere per sempre, giustificare ogni atto e ogni parola non è giusto -
Tra le righe cerco una virgola, un punto, un passato che non si vede e non si legge -
Qualcosa che possa permettermi di scusare ancora e accettare qualsiasi cosa -
Le righe dicono ben altro e dovrei imparare a leggere la realtà dei fatti e delle parole -
Tu continui, imperterrita, a vincere -
Allenandoti tutti i giorni -
Nell'acqua che è per te una bolla gigante di pace -
A vincere, a scuola, con i tuoi dieci - 
A vincere dove non ho mai vinto io -
Mi sposerò uno che non fuma e non beve, voglio che sia buono e calmo ! -
Come l’acqua della mia piscina, così vorrei il mio principe azzurro mamma ! -
Come il mare, il mare calmo della sera ? -
No, il mare mi fa paura, può incazzarsi improvvisamente, non ha confini e non mi piace ! -
Poi, mi fai l’elenco dei pochi che salveresti e ti sposeresti -
Mi sposerò uno come Giacomino ! -
Lui è buono, bello, sorride sempre e non si arrabbia mai ! -
Oppure uno sportivo come l’Edo, il pallanuotista ! -
Brava Giulia, ma non mi freghi -
Ho trovato un bigliettino accartocciato nel tuo comodino -
Uno dei tuoi scritti che scovo quando metto a posto la tua camera -
Uno di quelli che non potrò mai dirti di aver letto -
Amo il Fede! -
C'era scritto -
Lo sapevo che non potresti amare uno qualunque, che sei nata per amare il rosso -
Che, il grigio, ti annoia e le righe anche -
Mi allontano con il tuo biglietto tra le mani -
Non lo troverai mai più -
A te Giulia lascio il mio pensiero, mentre nascondo il tuo Federico nel mio armadio -
Ama quanto ho amato io e non pentirti mai -